Imprenditoria femminile: quale scenario per aziende italiane e startup innovative?
Sono trascorsi 6 mesi dall’inizio di questo 2019 ed è possibile tracciare già una mappa di quella che sarà l’imprenditoria femminile nel prossimo futuro.
Secondo quanto scritto dal World Economic Forum ci vorranno dai 108 ai 202 anni per fare in modo che il gender gap si assottigli fino a sparire per lasciare il posto alla parità di genere nel mondo del lavoro.
Secondo il rapporto del 2018 il divario di genere si attesta al 68%, calcolato su quattro pilastri:
- opportunità economica;
- livello di istruzione;
- emancipazione politica;
- salute e sopravvivenza.
Tra questi settori solo l’opportunità economica può vantare un miglioramento, anche se marginale rispetto al 2017 (e tuttavia possiamo dire di essere sulla giusta strada), settore in cui la riduzione del divario di genere è stata maggiore rispetto agli altri tre, che hanno visto invece un aumento di gender gap nel 2018.
Quindi, complessivamente, il divario di genere economico si è ridotto nel 2018; l'accesso alla salute, all'istruzione e l'emancipazione politica hanno subito inversioni.
Altra fonte per comprendere lo scenario rosa dell’imprenditoria è “Women Matter”, la ricerca McKinsey che analizza la condizione della donna in un mercato del lavoro in continua trasformazione. Secondo Women Matter, le lavoratrici donne rappresentano almeno la metà della forza lavoro mondiale, ma generano ancora solamente il 37% del PIL.
The Economist stila ad esempio la Glass Ceiling Index (Indice del soffitto di vetro), una classifica che assegna un ranking all’ambiente lavorativo tenendo conto di parametri ostacolatori alla carriera come discriminazioni di tipo razziale, sessuale, politico - religioso.
La maggior parte dei paesi nell’ultima edizione ha ottenuto un ranking medio di 60 (100 rappresenta il punteggio massimo e si ottiene quando l’ambiente lavorativo è ideale e confortevole anche per le lavoratrici donne); le performance migliori sono quelle di Svezia, Normandia, ed Islanda.
E in Italia, che situazione troviamo?
Imprenditoria femminile: la situazione in Italia
Secondo una ricerca condotta dal centro studi di Intraprendere.net, primo portale italiano espressamente dedicato all’imprenditoria e al business, solo 2 imprese su 10 sono condotte da donne.
Il dato è ripreso nel “19°Rapporto globale sull’imprenditoria" del Global Entrepreneurship Monitor - GEM.
Ciò che emerge è il forte divario fra uomini e donne: poco meno del 22% delle imprese è a conduzione femminile. I numeri sono leggermente più promettenti per la libera professione: le Partite Iva aperte da donne si attesta circa all’38%. Le motivazioni di questo gap sembrano essere i fattori culturali i quali portano le donne ad avere maggiore paura di fallire (55% rispetto al 47 degli uomini) e a sentirsi meno adeguate all’attività imprenditoriale (solo il 24% delle donne si ritiene adeguata rispetto al 37% degli uomini).
Da questi dati l’Italia potrebbe sembrare il Paese dove la completa parità di genere è ancora un miraggio. Secondo il rapporto di InfoCamere sulle startup innovative in Italia di Gennaio 2019 relativo al quarto trimestre 2018, la leadership femminile ha problemi ad affermarsi più nelle giovani imprese che nelle aziende consolidate. Le giovani imprenditrici, benchè molto promettenti, incontrano ancora troppe difficoltà e andrebbero supportate molto di più di quanto si stia facendo. Su 9.758 startup quelle con prevalenza femminile risultano essere 1.300, il 13,3% del totale.
Fino ad ora le statistiche sembrano essere scoraggianti, eppure ci sono casi di successo che dimostrano l’impegno e la voglia di crescere dell’imprenditoria femminile.
Una conferma ne è la regione Lazio che con quasi 1.900 imprese in più a fine 2018 rispetto al 2017 fa meglio di Campania (+1.417) e Lombardia (+1.380).
Aziende italiane e startup innovative: i settori in crescita
Le aziende italiane guidate da donne e le startup innovative al femminile cavalcano l’innovazione e si impegnano sempre più in settori e tecnologie emergenti, nonostante le difficoltà e i dati non siano proprio a favore.
I settori commerciale ed agroalimentare sono quelli in cui le imprese femminili sono più numerose. Le aziende guidate da donne crescono anche nelle attività dei servizi (oltre 2 mila le imprese in più): cura della persona e turismo i settori più in voga con quasi 2 mila imprese femminili in più nell'alloggio e ristorazione.
Non rimangono indietro settori considerati a prevalenza maschile come quello delle attività professionali, scientifiche e tecniche con circa 1.500 imprese femminili in più, le agenzie di viaggio, le attività immobiliari (+1.004) e servizi di supporto alle imprese (+1.453).
In quest’ultimo ambito l’innovazione tecnologica ha contribuito allo sviluppo dell’impresa 4.0 e dell’imprenditoria femminile, non solo nell’ambito dell’agroalimentare, ma anche in settori come il fintech, l’internet of things, e grazie a tecnologie come la Blockchain e l’intelligenza artificiale.
Sono molti infatti i settori in cui è possibile lanciarsi in un’impresa al femminile e dove donne di talento riescono ad avere successo e procedono portando avanti la propria idea di business, affermandosi come punti di riferimento, esempi da seguire.
Opportunità: finanziamenti, bandi e soluzioni per le imprese al femminile
Partire con una buona idea di business è fondamentale, ma non abbastanza.
Bisogna avere le competenze giuste per svilupparla, conoscere i finanziamenti che possono fare la differenza, presentarsi ad incubatori o acceleratori di startup.
Finanziamenti e bandi
A darci un quadro di quelle che sono le opportunità e tutte le agevolazioni di cui le donne possono usufruire non poteva che essere una donna imprenditrice: Marina Azzolini che con Trovabando riesce a dare un quadro completo dei bandi e dei finanziamenti rivolti a startup e pmi.
Trovabando è un servizio molto utile di ricerca, selezione e matching intelligente che permette di individuare bandi ed opportunità pubbliche in pochi minuti. Le agevolazioni che si possono trovare nel sistema di Trovabando sono i contributi a fondo perduto, i finanziamenti agevolati, i contributi per interventi in capitale di rischio, le garanzia del credito e gli sgravi fiscali.
Attraverso la registrazione al sito web puoi richiedere un report (il report è a pagamento, ma i costi sono molto contenuti) su cui troverai tutte le agevolazioni possibili per la tua impresa o società.
Soluzioni per il benessere delle imprese al femminile
Insieme ad iniziative come Trovabando, a strumenti pratici ed agevolazioni, le soluzioni da adottare per il benessere delle imprese al femminile sono da ricercare nella cultura aziendale stessa e nella mentalità.
Ci sono imprese ed organizzazioni che hanno già intrapreso progetti di smart working o che stanno migliorando il welfare aziendale. Ma un cosa ad oggi è certa, non possiamo pretendere che la situazione cambi se non si vuole , in Italia soprattutto, paese in cui si mettono ancora le professioniste davanti alla scelta tra carriera e famiglia.
Quindi, perché non sfruttare al meglio le tecnologie e la trasformazione digitale per eliminare finalmente queste problematiche inutili e colmare un divario di genere veramente troppo obsoleto per l’epoca in cui viviamo?
Proprio la cultura aziendale, del resto, è il primo ingrediente per favorire l’avanzamento di carriera e l’imprenditoria femminile.
Immediatamente dopo vengono l’adozione di misure che permettono di bilanciare vita professionale e privata.
"Le economie che avranno successo nella 4° rivoluzione industriale saranno quelle in grado di sfruttare al meglio tutti i loro talenti disponibili. Le misure proattive che sostengono la parità di genere e l'inclusione sociale e affrontano gli squilibri storici sono quindi essenziali per la salute dell'economia globale e per il bene della società nel suo insieme. " Klaus Schwab, fondatore e presidente esecutivo del World Economic Forum.
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