Le differenze principali tra due figure imprenditoriali: imprenditrice digitale e la libera professionista freelance
Uno degli errori più comuni nel pensare alla figura dell’imprenditrice digitale è confondere quest’ultima con la libera professionista free lance, percepita spesso come “imprenditrice di se stessa”. Nonostante questi due lavori possono avere delle somiglianze, alla fine dei conti sono due occupazioni molto diverse. Analizziamone quindi le differenze.
L’imprenditrice digitale
Tutti conosciamo Chiara Ferragni o Cristina Fogazzi con i loro brand “Chiara Ferragni Collection” e “VeraLab” e loro stesse si definiscono imprenditrici digitali, ma cosa significa esserlo? Come lo si può diventare?
L’imprenditrice digitale è, per definizione, una persona che a partire da un’idea di prodotto o servizio, si occupa di raccogliere i fondi necessari per la realizzazione, per la promozione e la vendita. Guida l’intero processo grazie al supporto e al coordinamento di un team e all’impiego o sviluppo di strumenti utili a questa finalità.
L’approccio dell’imprenditrice digitale è iterativo, questo significa che il suo prodotto non è statico, si evolve nel tempo e con l’adozione di nuove tecnologie. Questo evolversi è necessario per rimanere al passo con i tempi, adattarsi al mercato, al proprio target e a garantire competitività.
È importante chiarire che l’imprenditrice digitale non prende le sue decisioni da sola: lo fa tenendo conto della vision aziendale e degli obiettivi che vuole perseguire nel breve, medio e lungo termine, lo fa consultando il proprio team e rispettando anche gli obiettivi condivisi con altri stakeholder, finanziari in primis. Nulla vieterebbe, d’altra parte, a questo tipo di imprenditrici di prendere da sole le loro decisioni imponendo poi la direzione al resto del team, ma un’idea condivisa tende ad essere adottata (e quindi implementata) con maggiore dedizione.
In sostanza, l'imprenditrice digitale vende il suo prodotto, inteso però come sintesi di un lavoro collettivo e come oggetto in evoluzione.
Piccole attività con prospettive di crescita: Mijakcloset
Nell’ultimo periodo, complice anche la pandemia, molte donne si stanno reinventando e definendo imprenditrici digitali. Questo è il caso di Virginia e Roberta, due giovani che, partendo dalla loro notorietà sui social, hanno deciso di avviare un proprio brand di abbigliamento Mijakcloset.
Il brand è definito come un online fashion store, gestito dalle due giovani donne, dove vengono venduti solo prodotti made in italy e con uno stile molto particolare e accattivante. Il loro obiettivo è far uscire le donne dalla monotonia quotidiana.
La libera professionista free lance
Differente e più affermato nella società di oggi, è il lavoro della libera professionista. Spesso però questa professione si confonde con la precedente.
Una lavoratrice autonoma ha la caratteristica principale di vendere se stessa e le sue competenze, che mette al servizio del committente e dei suoi obiettivi. Può guidare dei progetti e coordinare delle risorse – finanziarie e umane – utili alle finalità del progetto stesso.
Per quanto si possa ritenere il proprio sviluppo professionale, come lavoratrice autonoma, una forma di impresa, non lo è in senso stretto, ma naturalmente può diventarlo. Infatti, non sono pochi i casi di lavoratrici a partita IVA che hanno gradualmente ampliato i propri servizi coinvolgendo altri collaboratori e arrivando a creare agenzie e piccole società di consulenza.
La libera professionista è responsabile totalmente di se stessa e per il suo operato, ma può influenzare solo in parte quello di altre figure interne all’azienda committente.
La libera professionista contro le disparità e le ingiustizie: Cathy La Torre
Cathy è l’avvocatessa più famosa sui social e non solo, specializzata in diritto antidiscriminatorio con particolare riferimento all'orientamento sessuale e all'identità di genere.
Ad oggi dirige un proprio studio legale, è un vero e proprio simbolo per chi lotta tutti i giorni contro discriminazioni e ingiustizie. Della sua professione ha fatto uno stile di vita, non solo si schiera a difesa dei diritti di tutti, ma è anche attenta a temi come la sostenibilità ambientale e la privacy online.
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Se ti senti ispirata da queste storie e ti riconosci in una delle professioni citate, non abbatterti mai se incontri delle difficoltà e prendi come esempio queste donne.
Se vuoi saperne di più di queste e altre attività di Assodonna, partecipa all’evento del 25 marzo, in cui Assodonna compie 25 anni di attività. Nell’occasione si parlerà di tante opportunità che le donne e le imprese femminili possono cogliere.